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Putto addormentato su botte
Fortunato Duranti
(1787-1863)
Putto addormentato su botte, XIX sec
tecnica: inchiostro su carta
dimensioni: mm 245x180
Estroso e versatile artista, rilevante autore di disegni e dipinti, Fortunato Duranti studia a Roma anche nell'ambito di Pompeo Batoni. Personalità di speciale interesse, pittore,e notevole esponenre della grafica neoclassica europea ma anche antiquario variamente interessato a marmo antichi, incisioni disegni e quant'altro, dopo una sfortunata esperienza in Germania, Fortunato Duranti ritorna a Roma, gravemente impedito da forme di squilibrio mentale, ritirandosi poi a Montefortino fino alla morte l'anno 1840. Per un riferimento utile a connotare la sua opera, si è talvolta segnalata la attenzione di Fortunato Duranti per la pittura visionaria e fantastica del suo tempo. Presentando la mostra Disegno e follia, Federico Zeri scriveva "che trovandosi davanti ai disegni di Fortunato Duranti percepiva i caratteri di "una specie di diario di una persona molto colta, molto figlia del suo tempo e molto tormentata che riesce ad esprimersi in modi del tutto inconsueti", nell'opera del Duranti ritrovandosi "sempre delle allusioni, sempre dei rimandi che vanno verso opere d'arte pittoresche dalla fine del Quattro ai primi del Cinqucento, fino al Settecento inoltrato".
(1787-1863)
Putto addormentato su botte, XIX sec
tecnica: inchiostro su carta
dimensioni: mm 245x180
Estroso e versatile artista, rilevante autore di disegni e dipinti, Fortunato Duranti studia a Roma anche nell'ambito di Pompeo Batoni. Personalità di speciale interesse, pittore,e notevole esponenre della grafica neoclassica europea ma anche antiquario variamente interessato a marmo antichi, incisioni disegni e quant'altro, dopo una sfortunata esperienza in Germania, Fortunato Duranti ritorna a Roma, gravemente impedito da forme di squilibrio mentale, ritirandosi poi a Montefortino fino alla morte l'anno 1840. Per un riferimento utile a connotare la sua opera, si è talvolta segnalata la attenzione di Fortunato Duranti per la pittura visionaria e fantastica del suo tempo. Presentando la mostra Disegno e follia, Federico Zeri scriveva "che trovandosi davanti ai disegni di Fortunato Duranti percepiva i caratteri di "una specie di diario di una persona molto colta, molto figlia del suo tempo e molto tormentata che riesce ad esprimersi in modi del tutto inconsueti", nell'opera del Duranti ritrovandosi "sempre delle allusioni, sempre dei rimandi che vanno verso opere d'arte pittoresche dalla fine del Quattro ai primi del Cinqucento, fino al Settecento inoltrato".